lunedì 20 giugno 2011

IL BLITZ DELLE DONNE VERONESI davanti al Presidente NAPOLITANO



Ciao a tutte e tutti,
vi alleghiamo alcune foto, le altre le trovate a questo link: album facebook
vi alleghiamo anche la lettera consegnata al Presidente.
vi copiamo qui sotto gli articoli usciti oggi sui giornali locali, non sappiamo se qualche tg abbia parlato di noi.
tutto ciò lo invieremo a breve al comitato nazionale, vorremmo che ogni comitato SeNonQuando faccia propria questa battaglia.
Grazie per la partecipazione!

NB: LA PETIZIONE E' ANCORA ONLINE per chi non l'avesse firmata!
LA NOSTRA PETIZIONE PUBBLICA
Contro le dimissioni in bianco
http://www.petizionepubblica.it/PeticaoVer.aspx?pi=SNOQ11





  • Sabato 18 Giugno, 2011
  • CORRIERE DEL VENETO - VERONA
  • © RIPRODUZIONE RISERVATA
Gli indipendentisti e gli anti-Traforo Quelli che volevano parlare a «Giorgio»

VERONA -Dall’indipendenza del Veneto alla questione del ripristino della legge sulle dimissioni in bianco, senza dimenticare il referendum sul Traforo delle Torricelle. Motivazioni differenti, ma un unico obiettivo: farsi notare. E magari anche scambiare qualche parola con il presidente Giorgio Napolitano. Comitati e associazioni, ieri, non hanno voluto perdere l’occasione di esprimere il proprio punto di vista al presidente. Hanno scelto modi, luoghi e tempi differenti, dando vita a una vera e propria «giornata del presidio» . In mattinata il segretario e il portavoce dei comitati antirisorgimentali veronesi Maurizio Ruggiero e Matteo Castagna, hanno consegnato in Comune alla segreteria del sindaco Tosi un tricolore insanguinato da portare a Napolitano. «Non sappiamo se il sindaco glielo abbia dato effettivamente oppure no. Quella bandiera è stata macchiata dal sangue dei martiri che si opposero al Risorgimento -hanno detto -. Vogliamo condannare l’Unità d’Italia. Non c’è nulla da festeggiare» . Principi condivisi anche dalla quarantina di attivisti di Veneto Stato che ha atteso l’arrivo di Napolitano per la prima areniana a lato della Gran Guardia. «Il Veneto non è Italia -ha spiegato la coordinatrice provinciale Patrizia Badii -. Noi chiediamo e otterremo l’indipendenza da uno stato che ha messo in ginocchio il nostro popolo» . All’arrivo dell’auto presidenziale, bordate di fischi. Applaudivano invece e sventolavano il tricolore, gli aderenti al comitato contro il traforo delle Torricelle, posizionati a pochi metri di distanza. «L’anno scorso abbiamo inviato al presidente Napolitano oltre 5mila cartoline pro referendum sul traforo -ha ricordato il portavoce Alberto Sperotto -, ma l’amministrazione Tosi continua a far finta di nulla. È evidente che il Comune teme la sconfitta «. Al loro fianco, davanti alla Gran Guardia, ci sarebbero dovuti essere anche i lavoratori della Over, in cassa integrazione da circa sei mesi. «Ma abbiamo rinunciato perché ci avevano concesso uno spazio troppo isolato e non saremmo stati visti dal presidente» hanno spiegato. Sono invece riuscite persino a stringere la mano a Napolitano le 20 donne del «Comitato 13 febbraio» che lo hanno atteso davanti all’hotel Due Torri per consegnargli personalmente un cofanetto contenente mille firme raccolte per chiedere il ripristino della legge contro la pratica della firma delle dimissioni in bianco. Il presidente le ha salutate e si è fatto consegnare il pacchetto. «Un’emozione indescrivibile -ha commentato la portavoce Elisa La Paglia -. Confidiamo nella mediazione del presidente» . E. P. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L'Arena, comitato 13 febbraio

anche on line, con la foto!

Dimissioni in bianco, consegnate mille firme

Sabato 18 Giugno 2011 CRONACA, pagina 13
Ieri pomeriggio, alle 16, davanti all'Hotel Due Torri dove alloggiava il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, una delegazione delle donne del Comitato 13 Febbraio interamente vestite di bianco ha consegnato al Presidente un cofanetto contente mille firme di una petizione che chiede il ripristino della legge a tutela delle donne e contro la censurabile pratica delle firma delle dimissioni in bianco. Sono infatti 800.000 quelle rilevate dall'Istat nel 2009. La legge, già approvata in maniera bipartisan dal Parlamento nel 2007 era stata poi cancellata dal Governo Berlusconi nel 2008. Napolitano si è brevemente intrattenuto con le componenti della delegazione scambiando qualche parola.
Tra le componenti del Comitato che hanno incontrato Napolitano c'erano una trentina di donne, di tutte le età, dalle più diverse occupazioni, consigliere provinciali, sindacaliste, attiviste, semplice sostenitrici di questa battaglia. «Questa è una richiesta di collaborazione che facciamo al Presidente per dare visibilità a una battaglia di giustizia che parte da Verona ma che si sta diffondendo a livello nazionale – ha spiegato Elisa La Paglia che ha consegnato le firme – perché le donne che firmano le dimissioni in bianco non hanno nemmeno la possibilità di richiedere l'indennità di disoccupazione. Contro la legge approvata nel 2007 – conclude La Paglia – si era espresso l'attuale Ministro del Lavoro Sacconi. Forse il provvedimento non era perfetto, ma c'era tempo per migliorarlo». «Dalla reazione del Presidente, che ci è venuto incontro al Comitato per prendere le firme, confidiamo che il sostegno arriverà».