sabato 16 luglio 2011

IL NOSTRO DOCUMENTO PORTATO A SIENA

Vi proponiamo tre messaggi sintetici ma che consideriamo fondamentali.

Il primo: normativa antidiscriminatoria e di tutela della maternità: ne abbiamo. E' da migliorare
sicuramente, ma è ancora più importante la sua effettività.
La realtà ci testimonia che spesso la donna che rientra dalla maternità al lavoro non trova più le
stesse condizioni di prima, spesso si trova “punita” con un demansionamento, oppure, una volta
terminato il periodo di permesso giornaliero, il cd “allattamento” è costretta a lasciare il proprio
posto di lavoro dinanzi al rifiuto di un part time, ad oggi spesso unico modo per conciliare gli
impegni familiari con la possibilità di avere un impiego retribuito.
Il problema è per larga parte di tipo culturale.
Che sia sempre la donna ad occuparsi del lavoro di cura, di figli ed anziani,
che sia sempre la donna a guadagnare di meno, perché sottoinquadrata o perché destinata a lavori di
bassa professionalità e pertanto pagati meno,
che sia sempre la donna ad essere “punita” nel lavoro perchè fa i figli..
Che se un congedo venga chiesto da un padre, sia trattato anche peggio e considerato un traditore!
Che sia sempre la donna a non aver voce in capitolo nelle decisioni politiche perché... perché è
donna!

Il secondo messaggio: se è questione di cultura e di politiche, occorrono donne nei luoghi in cui si
decide.
Donne che si occupano dei temi cari alle donne, ma che sono di tutta la società.

Il terzo: i luoghi della decisione sono accessibili alle donne solo se i meccanismi elettorali lo
consentono.
Quando si parla di riforme elettorali (e non solo per Camera e Senato) la scelta dovrebbe avere
come uno dei cardini fondamentali la ricaduta sulla democrazia paritaria.
Non parlarne dopo. Non verificare se è possibile correggere con quote rosa, ma mettere al centro la
questione della democrazia paritaria.
Perché da lì discendono le scelte, le politiche, il cambiamento che vogliamo.
E' per questo che siamo qui, in rete tra di noi.
L'obiettivo è arrivare a decidere.

Occorre inoltre un passaggio generazionale.
Le più esperte aiutino le giovani a crescere, e le ascoltino: molti problemi sono gli stessi, altri no.
E le più giovani diventino protagoniste, si prendano gli spazi per parlare.

Quanto all'impatto mediatico di cui abbiamo bisogno, vi riportiamo questa esperienza. A Verona il
nostro gruppo è riuscito a guadagnarsi una visibilità attraverso la consegna simbolica a Napolitano,
in visita nella nostra città, delle firme raccolte sulla petizione contro le dimissioni in bianco.
Un'azione che vi invitiamo a replicare in tutti i territori, se la condividerete.

Chiudo con questo:
Prendiamo consapevolezza che il nostro movimento nasce ed inizia a crescere in un momento
storico particolare, in cui le sfide della globalizzazione stanno scuotendo il mondo.
Apriamo quindi dei tavoli di discussione vicino alla gente, in maniera più capillare possibile,
arriviamo a far parlare, a porre dei confronti, perché solo nella relazione nasce il cambiamento.
Avanziamo condizionando il nostro ambiente di lavoro, familiare e sociale,
avanziamo facendo rete tra di noi, sostenendoci a vicenda,
avanziamo nella convinzione che questa volta i risultati dovranno arrivare!!

lunedì 11 luglio 2011

SIENA 9-10 LUGLIO: Noi c'eravamo

Vi mettiamo le foto piu' significative

 Prato Sant'Agostino

Verona è stata rappresentata! C'eravamo anche noi

Anna, una delle donne che ha partecipato
alla manifestazione, chissà da quale città,
ha scritto un suo pensiero
che vogliamo condividere
con tutte voi


 Presto vi manderemo le considerazioni della due giorni
ma ci aspettiamo interventi anche da coloro
che non sono potute venire con noi


Flash mob in Piazza del Campo a Siena con le bolle di sapone.